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Terziarizzazione addio: TNT Express internalizza le attività di ribalta

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Troppo spesso negli ultimi tempi «logistica» sta diventando sinonimo di «sfruttamento». O meglio, siccome alla logistica viene richiesto uno sforzo onerosissimo di tagliare i costi, le società che hanno esigenze in tal senso scaricano questo onere a valle, terziarizzando le relative operazioni a società specializzate o, meglio, a consorzi e cooperative in cui i soci-lavoratori subiscono condizioni di lavoro al limite della schiavitù.

Questo modello è entrato in crisi lo scorso inverno, anche in virtù delle proteste degli stessi lavoratori, creando non poche ripercussioni negative sulle società produttrici a monte della catena. Oggi però qualcosa sta cambiando. Prova ne sia che dopo l’accordo siglato tra Fedit e sindacati (FILT, FIT e UILTrasporti) nello scorso luglio a Roma, adesso TNT Express Italy comincia per prima a concretizzarlo, internalizzando le attività di handling allo scopo incrementare la sicurezza e la qualità delle operazioni di ribalta. Non si tratta di chiacchiere, tant’è che nell’operazione TNT investirà, fino al 2016, 35 milioni di euro. E i segni tangibili del cambiamento già ci sono. Così, per esempio, l’internalizzazione delle attività infatti avverrà prevalentemente con contratti a tempo indeterminato e con l’estensione di una serie di garanzie e diritti – quali la formazione, il trattamento della malattia, i ticket restaurant – finora non previsti per questo genere di attività, introducendo elementi di flessibilità in termini di orario di lavoro coerente con le effettive esigenze dei magazzini.

Tony Jakobsen, Managing Director di TNT Express Italy, spiega l’operazione anche come un tentativo di introdurre «elementi di certezza in un contesto – quello del lavoro nella logistica – finora caratterizzato dalla forte presenza di elementi di precarietà». Una condizione che, come ricordato, finiva per minare gli stessi interessi di società come TNT Express la quale, come ricorda Jakobsen, «è parte integrante della supply chain di aziende di assoluta eccellenza cui deve garantire un servizio di assoluta qualità: è inammissibile che si verifichino problematiche legate a situazioni del tutto indipendenti dalla nostra volontà che rischiano di mettere a rischio il nostro core-business».

Una situazione impossibile da sostenere e che lo stesso manager si è trovata di fronte quando un anno fa è giunto in Italia e subito si è messo al lavoro per cercare di cambiarla. E la soluzione è quella adottata oggi : «ripristinare un controllo diretto e totale di alcuni elementi-chiave», come appunto le attività di handling. Adesso non rimane che sperare che tante altre società seguano l’esempio.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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