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Ecco le quote per l’Albo 2015. Ma in Veneto le associazioni artigiane incitano al boicottaggio

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Sono state pubblicate le quote che le aziende di autotrasporto devono versare per sostenere il funzionamento dell’Albo dell’autotrasporto per il 2015. Come al solito le quote, variabili in relazione al numero,  al  tipo  e  alla portata dei veicoli, andranno pagate entro il 31 dicembre prossimo, a pena di sospensione seguendo la procedura prevista dall’art. 19, punto 3, della legge 6 giugno 1974, n. 298. 

Nel calcolo delle quote è stata fatta ovviamente anche una stima del possibile incasso, pari a 9,88 milioni di euro, valutando che il numero dei veicoli in circolazione in Italia destinati al trasporto merci (sia trattori che  rimorchi) attualmente è di circa 541.977. 

Come pagare?

E qui vengono le note dolenti. Perché l’unica modalità di pagamento possibile, vale a dire quella telematica, lo scorso anno ha dato pessima prova di sé. Ora, per carità, gli errori «si possono correggere». Ma in questo caso sarebbe meglio dire che «si devono correggere». In ogni caso per versare la quota sul conto n. 34171009, intestato  al  Comitato  centrale bisogna accedere sul  sito del ministero  delle  Infrastrutture  e  dei  Trasporti e, dopo aver seguito le istruzioni, effettuare il pagamento utilizzando le diverse modalità possibili (carta di credito VISA, Mastercard,  carta  prepagata  PostePay  o  PostePay Impresa,  conto  corrente   BancoPosta   on   line). 

Quanto pagare?

Come al solito il «quanto» comprende tre momenti: una quota fissa uguale per tutti di 30,00 euro; una seconda quota rapportata al numero di veicoli di proprietà e a prescindere dalla massa complessiva secondo tale progressione:
– da 2 a 5 veicoli: 5,16 euro
– da 6 a 10 veicoli: 10,33 euro
– da 11 a 50 veicoli: 25,82 euro
– da 51 a 100 veicoli: 103,29 euro
– da 101 a 200 veicoli: 258,23 euro
– oltre 200 veicoli: 516,46 euro.

C’è poi una terza quota sempre agganciata al numero dei veicoli in relazione alla loro massa complessiva, valutata a partire dalle 6 ton in su secondo tale progressione:
– ogni veicolo con massa complessiva da 6001 a 11.500 kg (o trattore con peso rimorchiabile da 6001 e 11.500 kg): 5,16 euro
– ogni veicolo con massa complessiva da 11.501 a 26.000 kg (o trattore con peso rimorchiabile da 11.501 a 26.000 kg): 7,75 euro
– ogni veicolo con massa complessiva oltre 26.000 kg (o trattore con peso rimorchiabile oltre 26.000 kg): 10,33 euro.

C’è chi dice no!

Ma un po’ a sorpresa quest’anno arriva dal profondo Nord-Est un’operazione di boicottaggio del pagamento delle quote. A lanciarla è la CNA-Fita insieme alla Confartigianato Trasporti del Veneto che chiedono espressamente alle aziende loro associate di non versare le quote per l’Albo per il 2015  in quanto non approvano il modo con cui vengono spesi i soldi degli autotrasportatori.

E perciò in segno di protesta CNA-Fita e Confartigianato Trasporti Veneto propongono che i componenti del comitato non percepiscano un solo centesimo «in quanto soggetti che già paghiamo, trattandosi di dipendenti pubblici od espressione delle nostre associazioni», che non vengano mai più fatte campagne pubblicitarie di nessun tipo, che i centri di revisione siano usati esclusivamente per il controllo di veicoli aventi targa straniera, che i corsi di formazione della Polstrada trattino esclusivamente di trasporto internazionale, che un terzo dei contributi venga destinato agli uffici periferici preposti alla gestione dell’Albo a livello locale.
Infine, le due associazioni artigiane sostengono pure che il mancato pagamento non esporrebbe a rischi, in quanto per il già citato art.19 della L.298/74 l’Albo potrebbe inviare le necessarie diffide, prima di procedere alla sospensione, soltanto dopo tre mesi dal 31 dicembre. Ma in quel momento – sostengono le associazioni regionali, facendo riferimento ai disguidi del 2014 –  non sarebbe ancora in grado di capire chi ha pagato e chi no. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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