In coda al pacchetto normativo proposta dal ministro Lupi ci sono alcune modifiche che riguardano il decreto legislativo 21 novembre 2005 n. 286. Così, per esempio, si chiarisce che la veste di vettore viene riconosciuta anche alle aziende iscritte all’Albo che, associate a un consorzio o a una cooperativa, ricevono da questi il compito di eseguire il trasporto. In pratica, questo articolo messo in relazione a quanto si dice nella parte della proposta Lupi relativa al taglio del subvezione a un solo passaggio, sembrerebbe far intendere che l’assegnazione di un trasporto da parte di un ente aggregativo (vale a dire cooperativa o consorzio) a un suo associato non rappresenta un passaggio di vezione, proprio perché anche l’associato assume di suo la veste di vettore.
Ma molto importante in funzione di deburocrarizzare il settore risultano anche la cancellazione di tutti gli articoli relativi alla scheda di trasporto e al Durc, attraverso l’abrogazione dell’articolo 7-bis della 286/2005 e di tutti i riferimenti alla scheda di trasporto contenuti in altre parti della Legge.
Infine la proposta Lupi prevede che per operare sul mercato è necessario dimostrare non soltanto i requisiti richiesti per l’accesso alla professione, ma anche di aver acquisito e immatricolato almeno un veicolo euro 5 o superiore rispetto alla classe ambientale. Si tratta di un piccolo tentativo, peraltro non completamente innovativo, per limitare la presenza sul mercato dei fantomatici trasportatori a «zero camion», ma anche una modalità per compensare l’abrogazione dell’articolo 2, comma 227, legge 244/2007 contenente tre precise modalità per accedere al mercato dell’autotrasporto.