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Franchini e Palenzona d’accordo: «Per le concessioni autostradali va seguita la direttiva UE e non lo Sblocca Italia»

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La presidente di CNA-Fita Cinzia Franchini e il presidente di Aiscat Fabrizio Palenzona si trovano d’accordo rispetto alle normative da adottare per regolamentare il settore delle concessioni autostradali e il sistema degli appalti. E già questa – visti i commenti non propriamente costruttivi che la prima aveva rivolto all’indirizzo del secondo – è di certo una notizia. Ma cosa c’è in concreto dietro questo avvicinamento e su cosa in concreto si gioca?

Tutto è legato all’art. 5 del decreto Sblocca Italia, quello che in pratica dà la possibilità di accorpare concessioni e di allungarne la durata senza indire delle gare, in cambio della promessa da parte delle concessionare di effettuare gli investimenti e di contenere gli incrementi tariffari. Bene, oggi il presidente di Aiscat, vale a dire l’Associazione che in Italia riunisce le Società Concessionarie di Autostrade, a margine di una conferenza a Bruxelles, ha detto chiaramente che quelle soluzioni «sono da ritenersi superate alla luce delle nuove norme contenute nella Direttiva Europea 23/2014 relativa alle concessioni», da recepire entro il 18 aprile 2016.

Detto altrimenti Aiscat chiede all’Italia di accelerare il recepimento della direttiva sulle concessioni per avere regole chiare e tempi certi per gli investimenti e per superare «norme farraginose e leggi speciali».

Pure rispetto agli appalti, Palenzona ha richiesto semplificazione: «è necessaria – ha precisato il presidente Aiscat – una riprogrammazione nel segno dell’efficienza dei costi, di tempi certi e di opere a valle di progettazioni che non necessitano di rivisitazioni successive». E anche qui la soluzione da adottare  – ha proseguito – è quella di recepire le direttive comunitarie in materia «con la contestuale abrogazione di tutte le norme precedenti e confliggenti».

Insomma, un invito a rendere trasparente il settore accolto con forte plauso da Cinzia Franchini, la presidente di CNA-Fita che non a caso in passato aveva fortemente criticato la norma dello Sblocca Italia e che anche oggi ha definito l’art. 5 «un vicolo cieco per cui si sacrifica l’interesse collettivo per prolungare la durata delle concessioni esistenti senza gara».
«Il percorso di rinnovamento e il rilancio dell’economia italiana – ha affermato Franchini – deve passare inevitabilmente da un’ azione coraggiosa di stravolgimento dello status quo e l’Europa è il termine di paragone per comprendere se siamo veramente in marcia verso una profonda riforma. Le parole di Palenzona rappresentano un segnale importante su cui ci auguriamo la politica non si attardi ma semmai acceleri». 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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