Non è difficile rubare un camion. Né piazzarlo sul mercato nero dopo averlo camuffato a dovere. E se in questa procedura qualcosa gira storto a volte è soltanto per una pura casualità. Siamo a Dairago, provincia di Milano. Un paesino a una trentina di chilometri dal capoluogo lombardo, ma molto molto vicino alla provincia di Varese. Qui, lontano da sguardi indiscreti, mercoledì scorso si reca una strana coppia: un camion con un carico importante e vistoso (una ruspa) e un’auto che lo segue da vicino. Girano un po’ per le strade, fino a quando in una zona appartata, il camion trova da parcheggiare. Si ferma e dalla cabina viene giù un uomo, che dopo essersi guardato intorno con circospezione si infila nell’auto che lo scortava. Pochi secondi e si dilegua.
Ma il caso vuole che proprio lungo quella via stia transitando un uomo che di professione fa il poliziotto, anche se in quel momento non è in servizio. L’occhio però, se pure in un momento di relax, rimane quello indagatore e quella scena gli suscita più di un dubbio. Come mai ha parcheggiato il camion con quel carico importante proprio lì, dove non c’è niente e nessuno? E come mai si è fatto scortare?
Dubbi che il poliziotto non vuol tenere per sé. Così prende giù la targa e fa un paio di telefonate per qualche controllo. Tempo pochi minuti scopre la verità: quel veicolo è stato rubato da poco in provincia di Alessandria. Così a quel punto architetta la trappola. Chiede alla centrale una pattuglia da mettere a guardia del veicolo in maniera discreta per aspettare che il ladro, come si dice, torni a ritirare la refurtiva. E in effetti, nel cuore della notte accade ciò che il poliziotto si aspettava: la stessa auto che aveva visto scortare il veicolo imbocca la via, si avvicina al camion, spegne le luci e scende un uomo che si dirige velocemente sul frontale del veicolo. E lì si china e comincia a svitare la targa, mentre altre ne tiene pronte per la sostituzione.
Per gli agenti è il momento di agire. Gli sparano un fascio di luce addosso e gli intimano di fermarsi. L’uomo, di istinto, prova a fuggire, ma è un tentativo inutile. Bloccato, viene portato in carcere per gli accertamenti. Si appurerà che ha 37 anni, è di nazionalità albanese e ha sulle spalle diversi precedenti. L’accusa per lui è, per ora, legata al riciclaggio della refurtiva. Sulle responsabilità del furto, invece, bisognerà effettuare qualche altra indagine.