Fa acqua il transhipment italiano. Il più grande porto del settore, quello di Gioia Tauro, ha movimentato nel 2011 2,3 milioni di teu, pari a una perdita del 19,2% rispetto all’anno precedente, anche in virtù, nella seconda metà dell’anno, della fuga dei container di Maersk. E siccome, da Gioia Tauro partono i servizi feeder per gli altri scali italiani, ecco che non stupisce tanto se nel complesso la perdita è stata del 2,4%.
Anche se, analizzando i dati più in dettaglio, emerge il fatto che se è vero che la flessione nei porti di trasbordo è anche superiore (-15,1%), se si considera strettamente il dato relativo all’import/export di container il 2011 fa segnare un incremento dell’8,3%.
Continua ad affondare anche Cagliari, con 613mila teu (- 2,4%), seppure si mantiene appena sopra Taranto, che muove 604mila teu, che valgono un incremento del +3,9% nel 2011. Anche se, rispetto al porto pugliese, il 2012 non si prospetta roseo, visto che anche qui c’è stata la fuga di Evergreen.
La situazione diventa migliore – ma nemmeno poi tanto – se si guarda agli scali di destinazione finale. I numeri, infatti, sembrerebbero per un verso incoraggianti: Genova fa 1,8 milioni di container, La Spezia 1,3 milioni, Livorno 637 mila, tutti tendenzialmente in crescita. Poi, sempre sul Tirreno, ci sono Napoli e Salerno, con rispettivamente 527 e 201 mila teu, ma con un contenutissimo calo rispetto al 2010. Insomma, complessivamente siamo nell’ordine di meno di 4,5 milioni di teu, in pratica quello che dall’altra parte del mare Valencia riesce a fare da sola, mentre anche Barcellona (con circa 2 milioni) sta sopra al migliore dei nostri porti.
Se si cambia versante, spostandoci sull’Adriatico colpisce l’imponenza dei tassi di crescita, ma ovviamente i numeri assoluti sono molti inferiori: Trieste con 393mila teu cresce del 39,6%, Ravenna con 215 mila sale del 17,8%, Venezia 458mila teu migliora del 16,5%. Insomma un altro milione di teu, che portano a 5,5 milioni i teu complessivi italiani. E se anche si volessero aggiungere quelli di altri porti di minori dimensioni non si superano i 6 milioni. A questo punto, se ci si vuole deprimere, conviene guardare verso Nord, dove Rotterdam tocca quota 11,8 milioni di teu (+6,5%) e Amburgo 9 milioni (+14%). Serve un commento?
Porti 2011: l’Italia sempre più piccola in Europa
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