L’articolo 126-bis del CdS dispone che quando un organo di polizia accerta una violazione da cui derivI una decurtazione di punti patente, ne dà notizia all’anagrafe nazionale entro 30 giorni dalla definizione della contestazione effettuata, comunicando i dati del conducente del veicolo che ha commesso la violazione.
Tale contestazione è definitiva in presenza del pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria o quando siano conclusi i procedimenti relativi ai ricorsi amministrativi e giurisdizionali ammessi o siano trascorsi inutilmente i termini per proporli.
Se però la violazione non viene contestata al momento dell’accertamento, il proprietario del veicolo deve comunicare i dati di chi era effettivamente alla guida – e che quindi ha commesso la violazione – entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione.
Ebbene, oggi il Ministero dell’Interno oggi chiarisce, con un’apposita circolare del 29 aprile, i seguenti aspetti:
– la presentazione del ricorso contro il verbale di contestazione rappresenta un giustificato motivo di omissione dell’indicazione delle generalità del conducente; – l’indicazione nel ricorso del soggetto che era alla guida al momento della commessa violazione soddisfa l’obbligo di comunicazione dei dati del conducente responsabile dell’illecito, ma la decurtazione dei punti dalla patente potrà essere effettuata o nel caso in cui il ricorso sia respinto oppure qualora non siano più ammessi altri rimedi giurisdizionali;
– pure il ricorso presentato senza l’indicazione dei dati del conducente responsabile della violazione costituisce giustificato motivo di omissione dei dati richiesti. In questo caso, quindi, poiché il destinatario dell’invito non è obbligato a riferire i dati del conducente prima della definizione dei procedimenti giurisdizionali o amministrativi, non si applicheranno le sanzioni previste dall’art. 126-bis.
Definiti i procedimenti giurisdizionali o amministrativi con esito sfavorevole per il ricorrente, l’organo accertatore inviterà nuovamente il proprietario del veicolo o l’obbligato in solido a fornire, entro 60 giorni dalla data di notifica di tale ulteriore invito, le generalità del conducente responsabile. Decorsi tali termini si possono applicare le sanzioni di cui all’art. 126-bis CdS.
Per evitare tale procedura l’organo accertatore può, rispetto alle violazioni che comportano decurtazione dei punti, inserire nel verbale la seguente dicitura:
“L’obbligo di comunicazione dei dati del conducente entro 60 giorni, ai sensi dell’articolo
126-bis, comma 2, del Codice della Strada, in caso di ricorso avverso il presente verbale,
decorre dalla data di notifica del provvedimento con cui si sono conclusi i rimedi
giurisdizionali o amministrativi previsti dalla legge”.
La comunicazione dei dati del conducente responsabile oltre i 60° giorno dalla contestazione e/o della notifica dell’invito, equivale ad omessa comunicazione, in questo caso quindi si applicheranno le sanzioni di cui all’art. 126-bis CdS.
Qual è il mercato con il maggiore potenziale di crescita nel mondo dei veicoli industriali? I numeri rispondono essenzialmente in un modo: la Russia. Le stime, infatti, prevedono che nel giro di tre anni sarà un mercato da 120.000 macchine, rispetto alle 42.000 dello scorso anno. Impossibile rimanerne fuori. Ed ecco perché DAF Trucks ha deciso di gettare un piede verso Est, aprendo una filiale marketing e vendite a Mosca, impegnata anche a espandere la rete di concessionari del marchio olandese. Allo stesso tempo per garantire la disponibilità di ricambi verrà aperto, vicino Mosca, un centro di distribuzione PACCAR.
La rete di DAF in Russia prevede oggi i concessionari DAF Truck Sales & Service a Mosca e a San Pietroburgo e i concessionari DAF Service ad Ekaterinburg e Smolensk.
L’obiettivo è espandere questa rete nei prossimi anni su circa 20 sedi.
Nel 2010, DAF ha registrato 350 veicoli pesanti in Russia, corrispondenti al 7% della quota di mercato dei marchi dell’Europa occidentale. L’obiettivo di quest’anno è arrivare almeno a 1000 veicoli.
La crisi sta arrivando alla fine del tunnel? Se il mercato dei veicoli industriali è agganciato all’economia reale (al PIL in particolare) sembrerebbe proprio di sì. Dopo mesi altalenanti, infatti, con riprese incosistenti, oggi il mercato segna forti segnali di ripresa. L’Acea (Associazione europea dei costruttori di autoveicoli) nel primo trimestre del 2011 ha calcolato che nei paesi membri dell’Unione europea le immatricolazioni veicoli sopra le 16 ton sono state 57.828, esattamente il 65% in più rispetto alle 35.055 del corrispondente periodo del 2010. Ma a fare notizia è che questi venti di ripresa finalmente investono pure l’Italia, dove nel trimestre in questione si registra un incremento delle vendite del 20,9%. Se sono rose…
Il Consiglio UE ha approvato il regolamento che fissa a 175 g CO₂/Kg il livello massimo delle emissioni per i veicoli commerciali leggeri immatricolati nell’Ue (peso medio 3,5 tonnellate), mentre per le altre categorie di veicoli i limiti sono variabili in funzione del peso. Il regolamento fissa altresì un obiettivo a lungo termine di 147 g CO₂/Kg per il 2020, fermo restando che le modalità per il raggiungimento di tali soglie saranno definite in sede di revisione del regolamento il 1° gennaio 2013. Nel 2014 le nuove regole potranno inoltre essere estese anche ai minibus e ai furgoni fino a 12 tonnellate. Le case produttrici dei veicoli dovranno adeguare progressivamente la propria produzione assicurando già nel 2014 che il 70% dei veicoli sia conforme ai limiti fissati dal regolamento UE, così da garantirne il totale rispetto entro il 2017. L’eventuale violazione degli obiettivi fissati dall’UE comporterà, a partire dal 2014, il pagamento di una sanzione pecuniaria il cui ammontare non supererà il tetto massimo di 95 euro per veicolo. Il regolamento, proposto dalla Commissione nel 2009 e approvato dal Parlamento in prima lettura lo scorso febbraio, completa il quadro giuridico europeo in materia di emissioni prodotte dai veicoli, affiancandosi al regolamento n. 443/2009 relativo alle emissioni di CO₂ delle autovetture nuove. L’approvazione del Consiglio da ora il via all’adozione definitiva dell’atto.
L’esenzione dal pagamento dell’Iva sui servizi resi dai consorzi e dalle società consortili ai propri consorziati, come stabilito dalla Agenzia delle Entrate, trova applicazione a due condizioni:
►che la compagine consortile non sia costituita in prevalenza da consorziati con pro-rata superiore al 10%, cioè da soggetti la cui attività svolta è esente da Iva per una quota inferiore al 90%del loro volume d’affari;
►che l’attività svolta dal consorzio a favore dei consorziati con pro-rata superiore al 10%, o a favore di terzi, non sia comunque superiore al 50% del volume d’affari del consorzio medesimo.
Sulla prima condizione, va precisato che, sebbene la partecipazione al consorzio sia estesa anche a consorziati con pro-rata superiore al 10% e quindi privi del requisito soggettivo di base richiesto dalla norma, il particolare regime di esenzione Iva non può trovare applicazione nel caso in cui tali consorziati detengano complessivamente la maggioranza delle quote o delle partecipazioni alle strutture consortili.
Sulla seconda condizione va specificato che quando l’attività svolta dal consorzio a favore dei consorziati con pro-rata superiore al 10% superi il tetto del 50% del volume d’affari dello stesso consorzio, tutte le prestazioni effettuate vanno considerate imponibili indifferentemente, comprese le prestazioni a favore dei consorziati con pro-rata inferiore al 10%, cioè con attività rilevante ai fini Iva quasi totalmente esente.
Dallo scorso 6 aprile 2011 è in vigore l’aumento dell’accisa su benzina e gasolio destinato ad incrementare le risorse a favore della cultura e dello spettacolo. L’Agenzia delle Dogane ha determinato la misura delle accise per quanto riguarda il gasolio per autotrazione stabilendo nuovi valori dell’aliquota fino al 2014, di seguito riportati: a) a decorrere dal 6 aprile 2011 e fino al 30 giugno 2011: – gasolio usato come carburante: € 430,30 per mille litri;
b) a decorrere dal 1° luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2011: – gasolio usato come carburante: € 432,20 per mille litri;
c) a decorrere dal 1° gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2013: – gasolio usato come carburante: € 430,60 per mille litri;
d) a decorrere dal 1° gennaio 2014: – gasolio usato come carburante: € 428,50 per mille litri.
L’aumento sarà recuperato dalle imprese esercenti attività di autotrasporto di merci con automezzi di peso pari o superiore a 7,5 tonn, attraverso le consuete procedure di rimborso per cui, entro il 30 giugno del prossimo anno, le imprese beneficiarie potranno presentare apposita istanza di rimborso, per recuperare la differenza tra le accise in vigore ed il valore di403,21391 euro per mille litri, mantenendo così invariata l’accisa al valore del 1° gennaio 2003, come previsto dalle norme comunitarie e nazionali in materia.
Squadra che vince non si cambia. E il Ducato in 30 anni di onorata carriera ha vinto veramente tanto: ha fatto incetta di decine di premi internazionali, ma soprattutto ha incamerato oltre 2,2 milioni di unità vendute. Eppure da maggio viene commercializzata la nuova versione 2011. Ma si tratta di un rinnovamento misurato, finalizzato a rendere flessibile l’offerta del veicolo in modo tale da assecondare in maniera sempre più puntuale le esigenze di chi trasporta. In che modo? Non certo lavorando su estetica o linee esterne, giudicate in Fiat Professional, un mix equilibrato di modernità e di funzionalità e per questo lasciate immutate. Ma piuttosto rivoluzionando l’offerta di motorizzazioni, messe in linea con i parametri euro 5, ma soprattutto articolate in quattro diverse cilindrate, ognuna pensata per missioni differenti. E già in questa scelta appare evidente la volontà di tagliare il veicolo su misura della domanda del mercato: contrariamente a quanto accade per molti veicoli della concorrenza, infatti, qui siamo di fronte non a diverse tarature di uno stesso propulsore, ma a quattro motori completamente diversi, che quindi possono raggiungere in maniera più efficace lo scopo di calarsi perfettamente in precise missioni di trasporto.
QUATTRO DIVERSI MOTORI
Vediamoli allora questi propulsori, tutti quattro cilindri in linea, tutti con quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa, tutti EGR. Ma soprattutto tutti dotati di tecnologia Multijet II, caratterizzata da una velocizzazione degli iniettori, in grado così di moltiplicare i cicli di iniezione, e da un aumento della pressione di iniezione, che raggiunge i 1800 bar, a tutto vantaggio dell’ottimizzazione della combustione, della riduzione dei consumi e delle emissioni e della silenziosità.
Stessa base tecnologica, dunque, ma differente natura e funzione. Si parte con un un 2 litri, molto leggero (appena 180 kg) e molto parco, che sprigiona 115 cv a 3700 giri/min e che quindi è dedicato a missioni specificatamente urbane. Una coppia di 280 Nm a 1500 giri/min garantisce una buona elasticità e quella ripresa necessaria per chi viaggia su strade trafficate, dove si è costretti a rallentare e quindi a riprendere velocità, senza dover far sempre ricorso a un cambio di marcia. Rispetto al precedente 2.2 litri che prima costituiva il motore di ingresso, questo 2 litri migliora la potenza del 15% e la coppia del 12%.
Il gradino successivo è il 2.3 litri da 130 cv a 3600 giri/min e coppia da 320 Nm a 1800 giri. Un motore adatto quindi ad alternare le consegne urbane a tratte più lunghe. Rispetto al motore della stessa cilindrata di cui prende il posto, taglia i consumi del 9% incrementando invece la potenza dell’8% e allungando da 45.000 a 48.000 l’intervallo di manutenzione. A richiesta può essere arricchito con Start&Stop, il sistema cioè che spegne il motore quando si rimane fermi per qualche secondo e che consente di ripartire semplicemente schiacciando la frizione, riuscendo a contenere i consumi fino al 15%.
Ma rispetto a questa cilindrata – peraltro quella dal potenziale commerciale maggiore – non si tratta dell’unica offerta. In gamma, infatti, adesso entra anche un altro propulsore dedicato a chi necessita di trasportare con regolarità carichi più gravosi e per questo caratterizzato da turbocompressore a geometria variabile, in grado di portare la potenza a 148 cv a 3600 giri e la coppia a 350 Nm. Valori che lo portano a sfiorare la potenza del 3 litri offerto fino a ieri, ma guadagnando in consumi (-19%) e soprattutto in peso (-40 kg), grazie alla minore cilindrata. Anche qui gli intervalli di manutenzione raggiungono i 48.000 km e anche qui si può optare per l’abbinamento con lo Start&Stop.
Il 3 litri in gamma però rimane, seppure completamente rinnovato, per accrescere la potenza del 13%, fino a 177 cv con una coppia che tocca quota 400 Nm. E con questo valori siamo di fronte al propulsore più performante della categoria, adatto per chi trasporta grandi volumi su lunghe distanze, per il trasporto valori o anche per il trasporto persone, oppure per chi trova nella riduzione della velocità commerciale un vantaggio competitivo. Si mantengono comunque contenuti sia i consumi (siamo intorno agli 8 litri/100 km), così come gli intervalli di manutenzione (anche qui 48.000 km).
TRE CAMBI MECCANICI E UN AUTOMATIZZATO
La segmentazione calibrata dell’offerta di motori si ritrova anche in quella di cambi. Se infatti il 2 litri dialoga con un cambio meccanico a 5 marce, i 2.3 litri si affidano a un cambio manuale a 6 rapporti dotato di due assi, mentre il tre litri, in ragione della maggiore coppia, è integrato nella catena cinematica con un cambio a tre assi. All’occorrenza però quest’ultimo propulsore può essere accoppiato con uno speciale cambio che funziona in questo modo: la trasmissione rimane meccanica, ma il leveraggio manuale è sostituito da attuatori controllati elettronicamente. E anche questa è una dedica mirata per chi trasporta, merci come persone, in ambito essenzialmente cittadino.
GLI INTERNI: LA PLANCIA AL CENTRO
Le novità del Ducato 2011, però, non si esauriscono nei motori euro 5. All’interno per esempio si trovano nuovi abbinamenti colori delle parti plastiche della plancia, ma soprattutto viene ridisegnata completamente la plancia, che nella sezione centrale si arricchisce di profili neri lucidi e a richiesta può essere impreziosita di un autoradio perfettamente integrata. Alla sommità di questa sezione si trova la presa myport, con cui diventa possibile installare direttamente un navigatore Tom Tom, senza stabilire collegamenti di sorta.
Questo in generale. Poi però la flessibilità dell’offerta vista rispetto ai motori viene replicata, in maniera inedita, anche rispetto agli allestimenti. Nel senso che c’è quello Standard, con segni e grafiche cromate, quello Techno, impreziosito da elementi plastici con effetto cromato, quello Wood, declinato con moduli realizzati con uno speciale materiale con effetto radica.
In più rimane la pinza centrale portadocumenti, la tasca centrale con chiave in cui riporre il PC viene irrobustita con un sistema non più affidato a un gancio singolo centrale ma a due laterali, viene creato un vano refrigerato in grado di contenere fino a una bottiglia da 1,5 litri, le tasche sulle porte vengono ammodernate con nuovi e più pratici materiali.
LA SICUREZZA E L’AIUTO ALLA TRAZIONE
Spazio alla flessibilità, infine, anche nell’offerta di sistemi di sicurezza. Ai freni a disco e all’ABS con correttore elettronico della frenata EBD di serie, oggi può essere aggiunto l’ESP con ASR, integrati con una lunga serie di sistemi. Da quello che identifica l’entità del carico e la posizione del baricentro del veicolo a quello che tiene frenato il veicolo per qualche secondo nelle partenze in salita, da quello che incrementa la pressione del circuito frenante in caso di emergenza a quello che interviene in caso di brusco cambio marcia durante la scalata ridando coppia al motore.
Ma relativamente al controllo della trazione, il contenuto tecnologico più esclusivo del nuovo Ducato si chiama Traction+. In pratica è un sistema che, sfruttando l’hardware del veicolo con ESP, consente alla centralina di simulare elettronicamente il comportamento di un differenziale autobloccante. Così, quando una ruota motrice perde aderenza, il sistema interviene per frenare la ruota stessa e trasferire la coppia motrice su quella con maggiore grip. Per attivare il sistema, che funziona fino ai 30 km/h, si utilizza un tasto posto in plancia.
UN’ESCLUSIVA OFFERTA DI INFOMOBILITA’
L’ultimo capitolo di innovazione è dedicato all’infomobilità. Anche qui l’offerta è articolata. C’è un autoradio con sistema audio a 4 altoparlanti, integrato in plancia e a richiesta governabile dal volante; c’è il Blue&Me Tom Tom Live, che consente di gestire con touch-sreen telefono, navigazione, mediaplayer e tutte le informazioni alla guida e soprattutto di valutare rispetto a un itinerario quello più rapido e con minori consumi; c’è l’applicazione eco:Drive, grazie alla quale scaricare i dati di viaggio per poi analizzarli sul PC e soprattutto ricevendo suggerimenti utili per contenere i consumi e i costi di esercizio.
Il nuovo Ducato è ordinabile da metà maggio con le prime consegne previste per fine giugno. I prezzi sono in linea rispetto alla precedente gamma euro 4: da 20.900 euro detax la versione da 2.0 litri e 115 cv.
Durante la settimana ci si sposta da un circuito all’altro, si mette a punto la moto, la si testa in pista. Poi arriva il week end di gara, stressante e impegnativo. Per trovare la tranquillità e la concentrazione necessaria Valentino Rossi ha scelto di darsi una «cuccia» tutta speciale, costituita da un motorhome portato in giro per i circuiti europei da un Iveco Stralis. Il veicolo, consegnato a Valentino da Marco Monacelli, Iveco Brand Communication&Advertising Director, sul circuito di Estoril, in Portogallo, è un AS440S50T/P Euro V di colore nero, equipaggiato con motore FPT Industrial Cursor 13, da 500Cv, con turbina a geometria variabile (VGT) e cambio automatizzato EuroTronic a12 marce.
Ricordiamo che Iveco è partner del motomondiale con il ruolo di «Trucks& Commercial Vehicles Supplier» della MotoGP e di Official Sponsor di Yamaha FactoryRacing, con la propria flotta di veicoli impegnati nel trasporto di allestimenti, materiali e personale lungo il percorso che unisce le 18 gare del Mondiale. Lo Stralis consegnato a Valentino Rossi, va ad aggiungersi alla flotta di 15 Stralis e 4 EcoDaily messi a disposizione di Dorna Sports per tutti gli spostamenti durante la stagione agonistica, e a quella composta da 7 Stralis e 2 EcoDaily del team Yamaha del campione in carica Jorge Lorenzo e di Ben Spies.
Nella zona Asi, su una superficie di 70mila metri quadrati vicina alla A14 e in prossimità del casello autostradale Foggia Sud di prossima apertura, sorge il Terminal ferroviario multimodale realizzato dalla “Lotras”, azienda leader nell’Italia centro-meridionale per il trasporto e la distribuzione delle merci in ambito internazionale. La struttura di eccellenza, operativa da ben due anni ma presentata solo di recente, è dedicata ad un trasporto merci ecosostenibile e al supporto delle realtà produttive del territorio, disponendo di binari per oltre 8 km, che permettono di creare un vasto polo logistico per l’interscambio strada-ferrovia. Si tratta di un “elemento cerniera” per i collegamenti già esistenti Tirreno-Adriatico, di snodo commerciale per l’intera Capitanata, dal nord-barese all’area di Melfi, dal beneventano e dal molisano, sull’asse ferroviario adriatico.
Il traffico sull’autostrada del Brennero (A22) è in ripresa, come attesta la crescita delle entrate per il pagamento dei pedaggi confluiti nella casse dell’Ente austriaco di gestione autostradale Asfinag. I pedaggi, infatti, hanno raggiunto nel 2010, i 101 milioni di Euro, 8 milioni in più rispetto al 2009, anno in cui la crisi economica aveva prodotto una consistente flessione del traffico pesante attraverso il Tirolo.